Tecniche di tutela, constituzione del 1948 e processo civile (a proposito di una prolusione non tenuta)

AutorAndrea Proto Pisani
Páginas106-131
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TECNICHE DI TUTELA, CONSTITUZIONE DEL 1948 E
PROCESSO CIVILE (a proposito di una prolusione non tenuta)1
PROTECTION TECHNIQUES, 1948 CONSTITUCION AND CIVIL
TRIAL (about a not held prolusion)
Andrea Proto Pisani2
RIASSUNTO: L'articolo evidenzia come il ribaltamento dei valori e dei diritti (lavoro, persona e sviluppo della
sua personalità, solidarietà, uguaglianza sostanziale e libertà, rispetto alla proprietà e iniziativa economica
privata) operato dalla Costituzione del 1948 avrebbe dovuto comportare la riforma dei processi speciali sommari
tipici che la legislazione preesistente prevedeva e salve poche eccezioni continua a prevedere solo a favore
dei proprietari e degli imprenditori.
PAROLE CHIAVE: Valori. Libertà. Uguaglianza sostanziale. Solidarietà. Proprietà e iniziativa economica
privata.
ABSTRACT: The paper highlights how the reversal of values and rights (labor, person and development of
personality, solidarity, substantial equality and freedom with respect to property and private economic initiative),
operated by the 1948 Constitution, should have led to the reform of the special typical summary proceedings that
the preexisting legislation provided and, with a few exceptions, keeps on providing only for owners and
entrepreneurs.
KEYWORDS: Values. Freedom. Substantial equality. Solidarity. Property and private economic initiative.
Artigo recebido em 01/07/2019.
Artigo aprovado em 31/07/2019.
1 Lo scritto è dedicato, a trenta anni dalla sua scomparsa, a Giovanni Fabbrini, collega e amico indimenticabile,
con il quale ebbi a condividere per quasi dieci anni il periodo migliore del mio insegnamento universitario.
Il sottotitolo si richiama alla circostanza che, quando nel 1974 mi trasferii a Firenze, avevo pensato di svolgere
come mia prolusione (che non si tenne mai) un discorso che trattasse più o meno gli stessi temi che esamino nel
testo che pubblico oggi, giunto quasi a compimento dei miei studi.
Gli ultimi due paragrafi utilizzano in parte studi già pubblicati: il primo in Foro it., 2009, V, 1 ss., relativo ad un
progetto di riforma del codice di procedura civile, il secondo, risalente al 1982, pubblicato nella voce
(Provvedimenti d'urgenza) della Enciclopedia giuridica Treccani.
Molti dei miei studi che sono alla base del presente articolo sono stati da me raccolti in Le tutele giurisdizionali
dei diritti. Studi, Napoli, 2003; ad essi rinvio per approfondimenti e per indicazioni bibliografiche, ovviamente
limitate all'anno della pubblicazione di ciascuno studio.
Non essendo un civilista ho evitato anche in questo articolo di analizzare le conseguenze che l'irrompere della
persona a livello di valore fondamentale dovrebbe avere avuto sul IV libro del codice civile relativo alle
obbligazioni e secondo cui (art. 1174) la prestazione che forma oggetto dell'obbligazione deve essere
suscettibile di valutazione economica (il che, rispetto ai diritti della persona e almeno di molti diritti di libertà,
non è). Sul tema per me restano ancora attuali le pagine di Pietro Rescigno, Obbligazioni (nozioni generali),
voce del l’Enciclopedia del diritto, Milano, 1979, XXIX, spec. § 48 ss. Sull’emergenza della persona nel diritto
privato, v., da ultimo, anche per ampie indicazioni bibliografiche, E. NAVARRETTA, Costituzione, Europa e
diritto privato, Torino, 2017. È noto, po i, come, mentre in Francia e prima ancora in Germania è stata riscritta la
parte corrispondente al IV libro del codice civile, tanto non è ancora avvenuto né, a quanto so, è preannunciato,
in Italia.
2 Professore Emerito dell’Università di Firenze, Italia.(già Prof. ord. di Diritto processuale civile).
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Prima di abbandonare questa nota al titolo del mio scritto, vorrei rispondere ad una
obiezione che qualche lettore potrebbe muovermi dopo averlo letto.
Perché occuparsi di fenomeni oggi del tutto residuali?
L’esigenza di munire di una tutela “urgente” i diritti della persona, del lavoratore, delle
libertà (specie se sostanziali) si potrebbe, non del tutto a torto, osservare è un qualcosa
che, nei settant’anni dall'entrata in vigore della Costituzione, è assunta al livello di esigenza
pratica solo in brevissimi periodi oramai del tutto superati: è esistita solo (si potrebbe ancora
obiettare) tutt'al più nei sussulti degli anni settanta del secolo scorso. Poi ha sempre più
ripreso vigore, anche a livello giuridico, l'esigenza di tutela (anche urgente) dei soli diritti
degli imprenditori e dei proprietari. La stessa esigenza di tutela urgente dei lavoratori
dipendenti è stata svuotata attraverso la soppressione legislativa delle due chiavi di volta dello
statuto del 1970, con la piena legittimazione pressoché indiscrimi nata del lavoro a termine
(divenuto un gigantesco periodo di prova a favore dell'imprenditore) e la quasi totale
soppressione del diritto alla reintegra del lavoratore subordinato; così che, aiutata anche dalla
crisi, la Costituzione è tornata fuori dalla fabbrica, come invece alcuni ingenui avevano
pensato non potesse accadere dopo l'emanazione dello statuto del 1970.
Obiezioni di questa specie sono nella sostanza esatte.
Di esse ho avuto costante consapevolezza nel turbinoso evolvere degli eventi che
vanno dal 1975 ad oggi (diffondersi della corruzione, anche personale, del sistema politico nel
suo complesso, mancato incontro tra cattolici democratici e comunisti anche dopo il collasso
dei regimi comunisti europei, progressiva accettazione spesso acritica di un liberismo
economico con tutte le sue conseguenze anche giuridiche relative ai diritti fondamentali dei
lavoratori e della persona umana, fino a giungere al populismo ignorante e razzista di questi
giorni: agosto 2018).
Io, che non sono mai stato iscritto ad un partito politico, che non ho mai svolto attività
politica in senso stretto, sin dalla prima giovinezza ho coltivato (e cerco ancora di coltivare),
come valori fondamentali di riferimento, il rispetto, la promozione e la tutela della persona
umana, la riflessione sull'importanza (dei diritti) dei doveri di solidarietà umana e sociale, il
puntare sempre nel senso di diminuire le diseguaglianze sociali, e quindi la simpatia per
l’ideale socialista, ecc.
Con la conoscenza e lo studio della Costituzione mi sono reso conto che nel loro
nucleo essenziale i miei valori di riferimento coincidevano con quelli fondanti la nostra

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