Tullio Ascarelli Studente

AutorMario Stella Richter Jr.
Páginas9-38

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  1. Ricorre quesfanno il cinquantenario delia morte di Tullio Ascarelli,1 awenuta a Roma il 20 novembre 1959.2 Per ricordarlo pubblico alcune notizie relative alia sua for-

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    mazione.3 Si tratta di un profilo meno noto, che tuttavia, oltre a contribuire alla ricostru-zione della sua biografia e quindi alla storia di uno dei maggiori protagonisti della scienza

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    giuridicadel secolo scorso, può avere qualche utilità per spiegare alcune scelte di sistema che Ascarelli dovette poi fare nella fase più matura dei suoi studi.

  2. Tullio Ascarelli era nato a Roma il 6 ottobre 19034 da Attilio (1875-1962) edElena Pontecorvo (1880-1972). Da quel matrimonio nacquero successivamente altri due figli.5

    Per parte di padre Ascarelli discendeva da una antica famiglia giunta a Roma dopo l'espulsione degli Ebrei dalla Spagna.6 Atti-lio Ascarelli, il padre di Tullio e sul quale si dovrà tornare in seguito,7 era figlio di Rosa Sereni e Tranquillo Ascarelli (1846-1895), che fu presidente della Università israelitica di Roma.

    La madre di Tullio, Elena Pontecorvo, era figlia di Pellegrino Pontecorvo (1841-1916),8 un importante industriale tessile, e di Giuditta Tagliacozzo (1849-1921). Elena ebbe ben nove fratelli. Uno di questi era Massimo Pontecorvo, padre di Guido (1907-1999), noto genetista e micologo, di Bruno (1913-1999), famoso fisico, del regista Gilberto, detto Gillo (1919-2006), e di altri cinque figli: Paolo, Giuliana, Laura, Anna, Giovanni. Una sorella di Elena, Clara Pontecorvo, sposò Alberto Colorni e dal matrimonio nacque Eugenio (1909-1944), intellettuale antifascista, promotore del movimento federalista europeo, ucciso dai nazisti e medaglia d'oro della Resistenza. Un'altra sorella, Alfonsa, sposò Samuele Sereni (medico della Real Casa): loro figli furono, oltre a Enrico e Lea, Enzo (1905-1944), pioniere sionista ed eroe della resistenza, il quale sposò Ada Ascarelli (la quale era a sua volta cugina di Tullio, questa volta per via di padre; Ada era infatti figlia di Ettore Ascarelli fratello maggiore del padre di Tullio) ed Emilio Sereni (1907-1977), esponente comunista, deputato e senatore, ma soprattutto sommo studioso di storia e politica agraria. Un'altra sorella ancora, Olga (che poi sarebbe morta ad Auschwitz), sposò Vito Milano, e due dei loro tre figli, Tullio e Ugo, furono uccisi nelle Fosse Ardeatine.

    Personaggi della levatura di Eugenio Colorni, Enzo ed Emilio Sereni, e Guido, Bruno e Gillo Pontecorvo erano, dunque, cu-gini, per parte di madre, di Tullio Ascarelli.9

  3. Gli esordi di Tullio studente sono puntualmente descritti dalla madre in alcune pagine di diario.10 Alla data del 22 dicembre

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    1908 si legge: "Abbiamo preso una maestra per insegnare a Tullio a leggere e a scrivere con l'intenzione di fargli saltare la I elemen-tare. Però se alla fine di quest’anno egli non sarà in grado di andare in II, gli faremo fare anche la II a casa per poi mandarlo in III... Parla discretamente il tedesco e lo apprende senza difficoltà". Da subito emerge però una certa apprensione; nel giugno 1909 la mamma annota: "Tullio... ha un carattere che diventa sempre più difficile... E' assai svogliato e anche con la maestra studiapoco. Però siccome alla fine del mese dovrà fare l'esame dalla prima alla seconda lo abbiamo cominciato a mandare qualche giorno a scuola per vedere se studia un po' meglio",11 e aggiunge: "A scuola studia con più attenzione che a casa e vi resta fermo per 4 ore, cosa che non si può ottenere a casa. Però è un po' più indietro degli altri bambini (ha incominciato più tardi a studiare) e non so ancora se potrà fare un buon esame. Il tedesco lo capisce bene e lo parla discretamente. Però da qualche mese non ha fatto grandi progressi anche perché la signorina Irma che abbiamo ora non ha un gran metodo per insegnargli". Poi, dopo alcune considerazioni sulla salute, sul carattere, sui rapporti coi fratelli, conclude: "Mi dà un grandissimo pensiero la sua educazione perché non trovo un metodo adatto per lui. Si ribella ad ogni osservazione e non c'è niente che lo scuota. Non è eccessivamente vivace, ma non sa applicarsi nemmeno per poco tempo e per fargli fare i compiti sono scenate e pianti". Si tratta, evidentemente, di preoccupazioni eccessive: ed infatti nel luglio

    1909 scrive "Tullio ha dato... gli esami da prima a seconda ed è passato benissimo. Ha avuto: 10 indettato e in aritmetica, 9 inlettura e spiegazione, e otto in calligrafia. Dopo un periodo di svogliatezza e stanchezza si è mes-so a studiare e così ha fatto un buon esame. La sua gioia è stata immensa ed appena uscito dalla suola dove sono stata per assistere alla prova orale ha voluto telefonare al babbo per comunicargli la lieta novella. Naturalmente gli abbiamo fatto qualche regaletto...". E probabile che come tutti i bambini dotati di intelligenza superiore si annoiasse a fare cose per lui banali, tanto è vero che tra i sei e i sette anni prende l'abitudine di leggere assiduamente i quotidiani che gli capitano sotto mano.

    Nel luglio 1910 "Tullio ha finito la scuola ed è passato bene senza esami. Ha avuto 10 in condotta, 9 in lettura, 8 in aritmetica, 8 in componimento e 7 in calligrafia. La maestra è sempre stata molto contenta di lui perché ha studiato con volontà ed è stato sempre buono e attento... Intellettualmente progredisce molto. Ha una gran passione per la storia romana e per la storia contemporanea,12 e quando sente parlare di Mazzini o Garibaldi si commuove sempre". Ad ottobre inizia la terza elementare "e ci va molto volentieri. È studiosissimo e pensa da sé a fare i compiti senza bisogno di spingerlo. È pure troppo fisimoso perché perpaura di fartardi a scuola comincia a svegliarsi presto e a mettere tutti in azione molto tempo prima": già allora Tullio aveva iniziato a correre. Sempre in terza "nell'aritmetica riesce bene; per il comporre invece ha poca fantasia. Ha poi una disposi-zione e predilezione speciale per la storia e ne sa moltissimo. Specialmente tutto ciò che si riferisce alle guerre dell 'indipendenza lo interessa al massimo grado... Nel tedesco ha fatto progressi, ora legge anche discretamente" (l'enfasi è mia). Inoltre ha sentimenti patriottici e, nel 1911, "nell’anniversario del cinquantenario dello statuto si è preparato un discorso che ha letto in casa di Alfonsa13 dove erano riuniti molti bimbi. E per prepararsi questo discorso la mattina si è alzato prestis-simo per tema di non fare in tempo".14

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    Nell’autunno del 1912 comincia la quarta elementare, ma quando a novembre aprono le scuole superiori viene mandato al ginnasio Galileo.15 Tullio dovràquindi sostenere l'esa-me di quinta elementare da privatista: "... la media è stata abbastanza buona. Ha avuto 10 in dettato, 9 in calligrafia, 8 in aritmetica scritta e orale, 7 in lettura e spiegazione, 7 in composizione, 8 in ginnastica, 6 in gramma-tica. Il peggior voto lo ha avuto nella materia nella quale avendo fatto un anno di ginnasio era più preparato, ed uno dei migliori voti in calligrafia nella quale è scadentissimo.16 Questi son gli scherzi degli esami. Il 6 in grammatica ha talmente addolorato Tullio da farlo piangere disperatamente per più ore e da fargli dire che avrebbe voluto ridare l'esame...".

    Al ginnasio - siamo nel febbraio 1913 — continua, anche a detta della non indulgente mamma, a "studiare bene" e "il maestro dice che è molto contento perché risponde sempre con senso ed equilibrio a qualunque domanda. L’analisi logica l'ha capita benissimo e anche 11 latino che ha cominciato da poco gli riesce facile".

    Il 13 ottobre 1913 sostiene l'esame di ammissione alla seconda ginnasio presso il Visconti, "riportando questi voti: latino scritto 8-9, orale 8, geografia 7, storia 8, aritmetica 6, componimento 6. In complesso è stato uno dei migliori e tutti gli hanno fatto delle lodi... ma a novembre è entrato al liceo Mamiani perché al Collegio romano i posti erano esauriti".17

    In terza ginnasiale "il maestro dice che fa benino", ma la mamma non è gran che contenta di come studia:18 ciò nonostante è ammesso alla quarta ginnasiale senza esame avendo ottenuto la media del sette. Arriva così l'estate del 1915, il padre parte volon-tario per il fronte e Tullio, oltre a "passare delle ore seduto in cima alla magnolia del giardino studiando e leggendo", fonda, con la sorella Silvana e i cugini Enzo e Mimmo (cioè Emilio) Sereni, ungiornalino intitolato Gioventù italiana, di cui egli è il direttore. "Il giornale è a beneficio delle famiglie dei richiamati e naturalmente tra parenti e amici ha trovato subito una quindicina di abbona-menti. Papà gli ha regalato un poligrafo e così

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    tutto il giorno è un gran telefonarsi con Enzo per gli articoli da scrivere, leggere e copiare. E qualche articolo (specie di attualità sulla guerra) non è brutto".

    Ottenuta la ammissione alla quarta ginnasio, Tullio undicenne si iscrive, contrariamente al parere del padre, al classico.19 Durante la quarta e la quinta ginnasiale, Tullio sembra studiare meno per la scuola e più per suo conto: per un verso trova alcuni professori "pedanti", per altro verso non vuole apparire agli occhi dei compagni "sgobbone" (sono parole della mamma). Nel dicembre del 1916 la madre scrive: "benché per la scuola non abbia studiato molto, Tullio però ha seguitato ad appassionarsi per gli studi e principalmente per la storia ed ha fatto per suo conto dei temi critici sulla rivoluzione francese assai ben riusciti. La storia è sempre la sua grande passione e legge continuamente libri storici facendo dei giudizi giusti e pensati assai superiori alla sua età".20

    Avuta nell’estate del 1917 la licenza ginnasiale senza esami, frequenta il liceo Torquato Tasso e nel 1919 ottiene la maturità: "bisogna dire che Tullio in quello che si mette riesce sia per naturale tendenza, sia perché prende tutto sul serio".

    Nell'archivio di Tullio Ascarelli si conserva l’originale del diploma di licenza liceale "completa". Il diploma è datato 6 marzo 1919 e attesta...

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