Giustizia di genere

AutorAnca Gheaus
CargoUniversity of Sheffield
Páginas105-133
Periódico do Núcleo de Estudos e Pesquisas sobre Gênero e Direito
Centro de Ciências Jurídicas - Universidade Federal da Paraíba
Nº 02 - Ano 2015
ISSN | 2179-7137 | http://periodicos.ufpb.br/ojs2/index.php/ged/index
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DOI: 10.18351/2179-7137/ged.2015n2p105-133
GIUSTIZIA DI GENERE
Anca Gheaus
1
Abstract: I propose, defend and illustrate a
principle of gender justice meant to capture the
nature of a variety of injustices based on
gender: A society is gender just only if the
costs of a gender-neutral lifestyle are, all other
things being equal, lower than, or at most equal
to, the costs of gendered lifestyles. I defend the
principle by appeal to the values at the core of
liberal egalitarian justice: equality of access
and the good of individual choice. I illustrate
my case through a discussion of the injustice
of a gendered division of labor. Some feminists
doubt that liberal egalitarianism has the
theoretical resources to recognize the unjust
nature of the gendered division of labor. I argue
that it does. If the principle advanced here is
correct, then gender injustice is pervasive. At
the same, it does not affect only women but
also men. Liberal egalitarianism is capable of
acknowledging this fact without denying that,
overall, gender norms oppress women more
than they oppress men: Arguably, women who
wish to lead a gender-neutral lifestyle have to
pay higher costs that men who wish to do the
same.
Keywords: gender, justice, equality,
feminism, freedom.
1. Introduzione
La convinzione che nessuno dovrebbe
essere svantaggiato a causa del proprio sesso
rappresenta il cuore normativo del
femminismo. Qui propongo e difendo un
1
University of Sheffield. E-mail: a gheaus@gmail.com. Sono gra ta a diverse persone per la discussione e i commenti a una
prima versione di questo articolo: John Baker, Sandrine Berges, Constanze Binder, Radu Cristescu, Daniela Cutas, Geert
Demuijnck, Conrad Heilmann, Sylvie Loriaux, Camelia Lungu, Adina Preda, Bogdan Popa, Ingrid Robeyns, Anders Schinkel,
Alexis Shotwell, Gigi Stefanov, Sophia Wong, Lea Ypi, i miei colleghi del dipartimento di filosofia dell'Erasmus U niversity di
Rotterdam e due referee anonimi del Journal of Ethics & Social Philosophy, rivista sulla quale questo articolo è stato pubblicato
per la prima volta. La mia ricerca è stata finanziata dalla Fondazione Nazionale delle Scienze olandese (NWO).
2
Per una prima formulazione di questo principio, cfr. Gheaus (2008).
principio di giustizia di genere che vuole
cogliere la natura di un ampio spettro di
ingiustizie fondate sul genere.
2
In sintesi, il
principio afferma che, in un mondo giusto dal
punto di vista di genere, uno stile di vita
neutrale rispetto al genere sarebbe l'opzione
meno costosa tanto per gli uomini quanto per
le donne. Stili di vita fondati sul genere non
dovrebbero essere esclusi, ma condurre stile di
vita fondati sul genere non dovrebbe essere
meno costoso che condurre stili di vita neutrali
rispetto al genere. Questo principio poggia sui
valori che stanno a fondamento di una
concezione liberale egualitaria della giustizia:
le eguali opportunità e il bene della scelta
individuale.
Poiché questo principio intende
spiegare l'ingiustizia di un ampio spettro di
fenomeni, anche i “costivanno intesi in senso
lato: possono essere costi materiali, per
esempio, calcolati in termini finanziari o in
termini di tempo e sforzo profuso, psicologici,
quali il rispetto di sé, una buona relazione con
il proprio corpo e le proprie emozioni, e
sociali, quali la reputazione, l'accettazione
Periódico do Núcleo de Estudos e Pesquisas sobre Gênero e Direito
Centro de Ciências Jurídicas - Universidade Federal da Paraíba
Nº 02 - Ano 2015
ISSN | 2179-7137 | http://periodicos.ufpb.br/ojs2/index.php/ged/index
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DOI: 10.18351/2179-7137/ged.2015n2p105-133
sociale e relazioni sociali significative.
3
Illustro la mia proposta analizzando le
ingiustizie derivanti dalla divisione di genere
del lavoro, che è una delle più importanti, e
tuttavia più filosoficamente contestate,
questioni di genere del mondo sviluppato.
Alcuni liberali egalitari contestano che una
divisione di genere del lavoro, se liberamente
scelta, possa essere considerata ingiusta.
4
Altri
ritengono che, al fine di sapere se particolari
risultati siano giusti da un punto di vista di
genere, si debba prestare attenzione al contesto
in cui avviene la scelta, ai processi di
formazione delle preferenze e agli effetti
cumulativi di particolari scelte. Alcuni tra
questi ultimi dubitano persino che
l'egualitarismo liberale abbia le risorse
teoretiche per riconoscere la natura di genere
della divisione di genere del lavoro (cfr.
Phillips, 2004). Io sostengo che le ha.
La divisione del lavoro fondata sul
genere è anche al centro dell'annoso dibattito
tra due diversi modelli di mutamento, incarnati
da due diverse tradizioni del femminismo. In
termini molto approssimativi, il primo
modello, centrato sull'eguaglianza tra uomini e
donne, consiste nel dare potere alle donne
perché possano godere di tutte le cose buone
3
Non affronto qui la difficile questione della
misurazione dei diversi costi, ma illustro politiche che
potrebbero diminuire i costi di stili di vita neutrali.
4
Vedi lo scambio tra Williams e Dworkin (cfr.
Williams, 2002).
5
Dico “ritenuteperché una parte importante
del femminismo è critico delle virtù tradizionali. Le
femministe hanno sostenuto, per esempio, che la
della vita tradizionalmente godute dagli
uomini; il secondo modello, centrato sulla
“differenza”, consiste invece nel mostrare,
spiegare e valorizzare quello che è a lungo
stato considerato come lo “stile di vita delle
donne”. Tradizionalmente, le donne sono state
associate con la sfera della famiglia, delle
relazioni di intimità, del lavoro domestico e
con quelle virtù individuali “ritenute”
5
necessarie a rendere migliore possibile la vita
in questa sfera. Gli uomini sono stati associati
con le sfere complementari della politica e del
commercio e con le virtù ad esse associate.
Dal momento che sia la sfera
“maschile che quella “femminile sono
indispensabili per la sopravvivenza e la
riproduzione sociale,
6
entrambi i modelli
emancipativi proposti dalle due tradizioni
femministe sono incorsi in notevoli difficoltà.
Se affinché le donne e gli uomini condividano
in modo eguale i beni della vita, gli stili di vita
maschili devono essere aperti alle donne, la
domanda è: chi farà quanto è necessario per
mantenere la sfera della famiglia, delle
relazioni intime e del lavoro domestico? Le
femministe che promuovono stili di vita
maschili per le donne sono state accusate di
compromettere la ricerca dell'eguaglianza
giustizia è importante nella famiglia tanto quanto in
politica e che la cura può e dovrebbe essere un valore
politico tanto quanto un valore personale.
6
Insieme sembrano esaurire tutto ciò c he è
necessario per assicurare la continuazione della vita
umana; non sono semplicemente due elementi necessari
tra molti.

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