La funzione ecologica della proprietà collettiva sulle terre ancestrali: un nuovo modello di rapporto tra diritti umani e tutela dell'ambiente?

AutorSaverio Di Benedetto
CargoProfessore associato di diritto internazionale - Università del Salento, Lecce. Questo lavoro ha origine nell'attività di indagine condotta insieme agli amici e colleghi ricercatori dell'Università del Salento facenti parte del gruppo L.A.I.R., ai quali va il mio sincero ringraziamento. Email: saverio.dibenedetto@unisalento.it
Páginas11-37
11
Veredas do Direito, Belo Horizonte, v.14 n.30 p.11-37 Setembro/Dezembro de 2017
LA FUNZIONE ECOLOGICA DELLA PROPRIETÀ
COLLETTIVA SULLE TERRE ANCESTRALI: UN
NUOVO MODELLO DI RAPPORTO TRA DIRITTI
UMANI E TUTELA DELL’AMBIENTE?1*
* Publicado originalmente na revista italiana Diritti Umani e Diritto Internazionale (2016) v. 3, p.
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Saverio Di Benedetto
Professore associato di diritto internazionale - Università del Salento, Lecce. Questo lavoro ha origine
nell’attività di indagine condotta insieme agli amici e colleghi ricercatori dell’Università del Salento
facenti parte del gruppo L.A.I.R., ai quali va il mio sincero ringraziamento.
Email: saverio.dibenedetto@unisalento.it
http://dx.doi.org/10.18623/rvd.v14i30.1182
ABSTRACT
The ecological function of communal property on ancestral lands: a new
pattern for the relation between human rights and environmental protection
Human rights courts, such as the ECHR, usually afford protection to
the environment only in an indirect way, when applying rules aimed at
protecting different values, such as human life or private home, in cases
involving an injury to natural or ecological goods. This article analyses
the particular approach to the environmental protection developed by the
IACHR when dening and protecting the right of communal property on
the ancestral lands of indigenous and tribal peoples. The idea is that such
a right encompasses a direct function of environmental protection due
to the intrinsic ecological character of communal property. This entails
important consequences also on the role of public powers in protecting the
environment, as the very recent Kaliña case shows.
Keywords: ancestral lands; communal property rights; indigenous and
tribal peoples; American Convention of Human Rights; environmental
protection; ecological function of property.
LA FUNZIONE ECOLOGICA DELLA PROPRIETÀ COLLETTIVA SULLE TERRE ANCESTRALI: UN NUOVO MODELLO...
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INTRODUZIONE
Il modo in cui le istanze di tutela ambientale possono ricevere
concreta attuazione grazie alla disciplina e alla prassi dei principali sistemi
internazionali di protezione dei diritti umani1 è una questione notevolmente
dibattuta. Se l’affermazione di un diritto umano a un ambiente salubre
trova limitata applicazione nella prassi internazionale2 e suscita opinioni
contrastanti tra gli autori3, si è per contro affermata una tendenza applicativa
di alcuni diritti umani che rivela un elevato grado di incidenza in favore
della tutela dell’ambiente. Così, numerose decisioni – in primis della Corte
europea dei diritti umani – hanno avuto ad oggetto la (supposta) lesione da
parte dello Stato del diritto alla vita,4 del diritto al rispetto della vita privata
1 Si tratta essenzialmente dell’esperienza giuridica della Convenzione europea dei diritti
umani (CEDU), della Convenzione americana dei diritti umani (CADU) e della Carta afri-
cana dei diritti umani e dei popoli.
2 La CEDU e i suoi protocolli non prevedono un tale diritto (nonostante: Consiglio d’Eu-
ropa, Assemblea Parlamentare, Environment and human rights, raccomandazione n. 1614
del 27 giugno 2003), mentre la Corte di Strasburgo – come subito si vedrà – si è orientata
ad interpretare alcuni diritti umani anche in funzione della tutela di interessi ambientali. Al
contrario, l’art. 24 della Carta Africana prevede espressamente «the right to a general sat-
isfactory environment favourable to their development»; tale disposizione è stata applicata
nella celebre decisione del caso Ogoni (Commissione africana dei diritti umani e dei popoli,
Social and Economic Right Action Center and the Center for Economic and Social Rights
c. Nigeria (Ogoni), Decisione del 27 ottobre 2001): cfr. D. Shelton, “Decision Regarding
Communication 155/96”, in American Journal of International Law 2002, p. 937 ss.; P.
Birnie, A. Boyle, C. reDgwell, International law and the Environment, Oxford, 2009, p.
273 s. Anche nel sistema di tutela interamericano dei diritti umani si trova una disposizione
analoga, all’art. 11 del Protocollo di San Salvador alla CADU del 17 novembre 1988, anche
se il Protocollo stesso esclude che tale norma possa essere la base per ricorsi individuali.
3 Alcuni autori contestano la stessa opportunità della creazione di un autonomo diritto in-
dividuale ad un ambiente salubre, sottolineando in particolare come la protezione di alcuni
beni ambientali fondamentali, come l’equilibrio climatico, sia possibile solo con strumenti
regolatori generali (cfr. P. Birnie, A. Boyle, C. reDgwell, cit., p. 301 s.). Altri autori sosten-
gono invece nel complesso l’opportunità dell’inclusione di tale diritto nel novero dei diritti
umani (cfr. A. KiSS, D. Shelton, International Environmental Law, New York, 2000, p. 174
ss.).
4 Cfr. Corte europea dei diritti umani (GC), Öneryıldız c. Turchia, ricorso n. 48939/99,
sentenza del 30 novembre 2004 (esplosione mortale di metano dovuta alla mancata preven-
zione dei rischi da attività industriale pericolosa); Corte europea dei diritti umani, L.C.B.
c. Regno Unito, ricorso n. 23413/94, sentenza del 9 giugno 1998 (test nucleare che aveva
causato la leucemia in un individuo che lavorava per la Royal Air Force britannica, deciso
negativamente); in altri casi, come Corte europea dei diritti umani (GC), Guerra c. Italia,
ricorso n. 14967/89, sentenza del 19 febbraio 1998, la valutazione sub Art. 8 CEDU ha
assorbito il prolo di censura dell’Art. 2. Per un caso affrontato dalla Corte interamericana,
riguardante l’uccisione di un attivista ambientalista e le ripercussioni sulla libertà di asso-
ciazione in campo ambientale, v. Corte interamericana dei diritti umani, Kawas-Fernandez
c. Honduras, sentenza del 3 aprile 2009.

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