Oltre il caso lautsi c. Italia: l'esposizione del crocifisso negli spazi pubblici ? para além do caso Lautsi v. Italia: a presença do crussifixo nos espaços públicos

AutorAndrea sciortino
Páginas21-39
OLTRE IL CASO LAUTSI c. ITALIA: L󰜚ESPOSIZIONE DEL
*
CROCIFISSO NEGLI SPAZI PUBBLICI
PARA ALÉM DO CASO LAUTSI v. ITALIA: A PRESENÇA DO
CRUSSIFIXO NOS ESPAÇOS PÚBLICOS
Andrea Sciortino
ISSN 1982-0496
Licenciado sob uma Licença Creative Commons
Abstract
*
Dottorando di ricerca del corso 󰜝Processo d'integrazione europea e diritto
internazionale󰜞 presso l'Università degli studi di Palermo (UNIPA).Visiting student
researcher presso la Metropolitan University of London e lo Institute of Advanced
Legal Studies (University of London). Dottore in Giurisprudenza magistrale
(UNIPA). Collabora alla rubrica dedicata alle fonti delle Regioni a statuto speciale
dellarivista on line Osservatorio sulle fonti. E-mail: andreasciortino88@gmail.com
Il presente lavoro affronta la questione della presenza di simboli religiosi
nello spazio pubblico, con particolare attenzione alla esposizione del
crocifisso nelle aule scolastiche italiane. Com'è noto, la vicenda è stata
oggetto di un'importante sentenza della Grande Camera della Corte
europea dei diritti dell'Uomo. In Italia,il dibattito sul crocifisso ha dato
origine a orientamenti giurisprudenziali e posizioni dottrinarie
contrastanti. Obiettivo della presente trattazione è quello di
sistematizzare e valutare criticamente alcuni degli argomenti spesi
all'interno di questo dibattito. In tale percorso di riflessione si cercherà di
trarre spunto dal confronto con le esperienze di altri ordinamenti.
Parole-chiave: simboli religiosi e spazio pubblico - libertà religiosa -
laicità.
Il presente contributo costituisce un ampliamento delle riflessioni contenute in 󰜝Simboli religiosi,
spazio pubblico e società plurali: un approccio costituzionalmente orientato󰜞,in Simone Pajno - Pietro
Pinna (a cura di), Il crocifisso nelle aule scolastiche, la libertà religiosa e il principio di laicità, Napoli,
Jovene, 2012.
Resumo
O presente artigo enfrenta a questão da presença de símbolos
religiosos no espaço público, com especial atenção para a exposição
de crucifixos nas salas de aula italianas. Como é sabido, a história foi
tema de um importante julgamento da Grande Câmara da Corte
Europeia de Direitos Humanos. Na Itália, o debate sobre o crucifixo tem
Revista de Direitos Fundamentais e Democracia, Curitiba, v. 14, n. 14, p. 21-39, julho/dezembro de 2013.
ANDREA SCIORTINO 22
INTRODUZIONE
Il tema dei simboli religiosi nello spazio pubblico è da oltre un decennio una
questione su cui s'interroganogli ordinamenti costituzionali. Senza pretesa di
completezza, si può qui ricordare il dibattito sull'esposizione del crocifisso che si è
sviluppato in diversi paesi europei, la legge francese che ha introdotto il divieto di simboli
religiosi 󰜝visibili󰜞 nelle scuole pubbliche, la questione della legittimità o meno di
indossare veli integrali (burqa e niqab), i problemi di ordine pubblico connessi al porto di
pugnali rituali, ed ancora, i possibili contrasti tra l'uso del turbante e le normative di
sicurezza che prevedono l'obbligo di indossarecaschi protettivi.
La presente trattazione si concentrerà prevalentemente sull'esposizione del
crocifisso nello spazio pubblico, ed in particolare, per quanto riguarda l'esperienza
italiana, sull'affissione dello stesso nelle aule della scuola pubblica.
dado origem a orientações jurisprudenciais e posições doutrinárias
contrastantes. O objetivo deste trabalho é, portanto, o de sistematizar e
avaliar criticamente alguns dos temas presentes neste debate. Neste
processo de reflexão procurar-se-á trazer à discussão as experiências
de outros ordenamentos.
Palavras-chave: símbolos religiosos e espaço público 󰜔 liberdade
religiosa e laicidade
1. I SIMBOLI RELIGIOSI NELLO STATO COSTITUZIONALE
Come già accennato, i simboli religiosi sono al centro di un acceso dibattito.
Occorre preliminarmente interrogarsi sulle ragioni di tale vitalità.
Un primo elemento da considerare è il 󰜝meccanismo󰜞 con cui operano i simboli: il
simbolo da un lato unisce (syn-ballo) coloro che da esso si vedono rappresentati,
dall'altro distingue (diaballo) coloro che in esso non si riconoscono (DIENI, 2005, p.3). È
proprio tale effetto di aggregazione/divisione a rendere i simboli strumenti 󰜝pericolosi󰜞:
così la scelta di istituzionalizzare l'uso di un determinato simbolo potrebbe finire per far
sentire alcuni soggetti, in qualche modo, esclusi dal patto sociale; viceversa per le
minoranze il simbolo rappresenta un forte strumento di rivendicazione della propria
identità, di una diversità a volte funzionale ad escludersi dal confronto critico (HEYER;
SAINT ARNAUD, 2005, p. 37). In entrambi i casi, il simbolo diventa strumento di
esaltazione di una società a 󰜝mosaico󰜞, in cui le differenti componenti culturali che
animano la società civile sono destinate a procedere su binari paralleli, salvo
imprevedibili deragliamenti.
Il secondo elemento da tenere presente è che si tratta di simboli religiosi. Le
società occidentali, in un momento di tumultuoso incontro tra culture, sono state
interessate da una forte domanda di identità. In tal senso si spiega il crescente
apprezzamento per la valenza culturale e identitaria del cristianesimo, manifeStatosi in
particolare nel dibattito sull'opportunità di inserire o meno nel progetto di Costituzione
europea un riferimento alle 󰜝radici cristiane󰜞 dell'Europa. Tuttavia possono sorgere
problemi di non facile soluzione nel momento in cui la dimensione pubblica della
religione viene a confondersi con i poteri pubblici in quanto 󰜝credere in Dio è anche un
fatto pubblico,ma non è assumibile dallo Stato󰜞 (CECCANTI, 2006, p. 36).
Per coloro che invece sono immigrati in uno Stato occidentale, la religione
rappresenta uno strumento di conservazione della propria identità, della propria cultura;
al tempo stesso però può essere strumento per impedire la piena emancipazione della
Revista de Direitos Fundamentais e Democracia, Curitiba, v. 14, n. 14, p. 21-39, julho/dezembro de 2013.

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